“Voglio raggiungere il risultato economico che mi sono dato. Ho un impegno sul far succedere le cose. Ma mi sono reso conto che mi disperdo, non sono focalizzato, evito di fare alcune conversazioni difficili con le persone essenziali, restando nell’ambiguità, nella speranza che le cose diventino chiare un po’ automaticamente…e durante il workshop (sull’immunità al cambiamento del 20 maggio ndr) ho scoperto che è perché sono “automaticamente e inconsapevolmente” preoccupato che le persone siano infastidite da me e che diventi spiacevole, qualcuno da evitare…e sono anche preoccupato di essere tagliato fuori e perdere delle opportunità. Quindi per evitare di sentire quest’ansia divento (stra) gentile, (stra) accogliente. Alla fine dell’esercizio ho individuato il mio nodo, una convinzione profonda alla base di questo mio meccanismo che non sapevo di avere, una credenza che mi induce a comportarmi così: nel mio mondo si ottengono le cose se non si dà fastidio – soprattutto alle persone con cui ho una relazione o voglio costruirla”.

 È la testimonianza di uno dei partecipanti all’evento sull’immunità al cambiamento che abbiamo organizzato online lo scorso 20 maggio.

La sua convinzione limitante, che lo ostacola nel raggiungimento dell’obiettivo sul quale è impegnato, è un primo passo di consapevolezza. È lì, è attiva, ma in modo subdolo, senza che l’abbia scelta, senza che ne sia veramente consapevole. E allo stesso tempo, ha un impatto importante sul suo auto-boicottaggio dal momento che non corrisponde alla realtà. Non è una descrizione realistica del mondo in cui vive. Evitare di dare fastidio, evitare di esprimere fino in fondo il proprio pensiero non aiuta in nessun modo a esprimere il proprio valore, a far succedere le cose – né in un contesto privato né in quello professionale.

Il nostro lavoro parte da questo punto: sostenere le persone a liberare le proprie risorse emotive e mentali perché prendano consapevolezza e trasformino gli elementi disfunzionali che alimentano quella convinzione che, come abbiamo visto mercoledì (e che vedremo nei prossimi mesi), ostacola ciò che è importante per loro, che sia un obiettivo qualitativo o quantitativo.

Nella nostra esperienza abbiamo riscontrato che la sola consapevolezza non basta per cambiare, ma è il primo passo essenziale per decidere di farlo.

Noi stessi, come individui e come squadra di COCREA, in questi mesi di lockdown ci siamo resi conto che avevamo attive delle resistenze, alcune credenze e paure automatiche che siamo riusciti a identificare proprio con questo processo sull’immunità al cambiamento ispirato al lavoro di Kegan. Averle messe in discussione ci ha dato l’opportunità di aprirci a nuove possibilità che inizialmente non ci sembravano accessibili, non ultimo il poter lavorare online con più di 70 persone con risultati sorprendenti.

Per questo motivo abbiamo deciso di condividere la nostra esperienza, questo primo passo di consapevolezza, con tutti coloro che desiderano mettersi in gioco per esplorare come mai non riescono a realizzare ciò che desiderano nonostante i loro buoni propositi.

Si tratta di workshop online gratuiti di un paio d’ore (dalle 17.30 alle 20.00) nei quali scopriremo quali sono quelle forze invisibili che ci boicottano. Accompagneremo i partecipanti passo passo per iniziare a identificarle e a capire come si manifestano e quali sono le conseguenze.

Questi i prossimi appuntamenti:

  • 04 giugno
  • 10 giugno in lingua inglese
  • 08 luglio

La nostra esperienza è che alla fine di questo breve percorso scopriremo che il non riuscire a realizzare le nostre intenzioni non ha nulla che vedere con le credenze che abbiamo sulle nostre debolezze. Al contrario. Dipende molto da quello che ci “diciamo” ed è da lì che possiamo decidere di cambiare.

Roberto De Bacco